Un secolo e mezzo prima che Occupy riempisse le strade e le piazze del mondo, la città moderna era già fucina di idee rivoluzionarie, e fu dallo spazio urbano che soffiarono i primi venti del cambiamento sociale e politico. Da sempre le città sono teatri che mettono in scena il pensiero utopico, ma anche centri di accumulazione capitalistica, e quindi spazi di conflitto contro quei pochi che, controllando l’accesso alle risorse comuni, determinano la qualità della vita di molti. L’urbanizzazione ha giocato un ruolo primario nell’assorbimento del surplus di capitale, alimentando processi di “distruzione creatrice” che hanno sottratto alle masse il diritto di costruire e ricostruire le proprie città. Questo conflitto latente è esploso periodicamente in grandi rivolte popolari, come nella Comune di Parigi del 1871, a seguito della riconfigurazione urbanistica voluta da Napoleone III e realizzata da Haussmann, quando i cittadini espropriati si sollevarono per imporre il governo rivoluzionario sulla capitale. O come nel 1968, con i grandi movimenti sociali urbani che agitarono Chicago e Berlino, Praga e Città del Messico, o ancora, nell’estate 2011, con i riots che hanno bruciato le periferie di Londra e con l’ondata di indignazione contro il potere finanziario che ha scosso America ed Europa. “Città ribelli” ripercorre la storia delle città come centri propulsori della lotta di classe e dei movimenti di riappropriazione dei diritti collettivi.
Bellissimo Harvey. Anche la sua storia breve del Neoliberismo e Introduzione al Capitale….
Splendido harvey…e grazie anche per Bachtin.
P.S.: mi piacerebbe sapere se c’è per caso la possibilità di vedere prossimamente su questi schermi:
-David Harvey: L’enigma del capitale e il prezzo della sua sopravvivenza
-Vladimiro giacchè: Anschluss
-Marco Gervasoni: La guerra delle due sinistre
I primi due hanno più possibilità rispetto al terzo.
scusatemi come faccio a scaricarlo?
chiedo scusa per la domanda stupida, ho risolto. Un grazie sincero a tutti voi
Prodigi del nuovo avviso! 🙂