Friedrich Dürrenmatt, proprio agli esordi della sua attività letteraria, mentre si dichiarava consapevole degli schemi ripetitivi e immobili ai quali si richiama il romanzo giallo, ha costruito con “Il giudice e il suo boia” un congegno perfetto, che seduce il lettore fino all’ultimo, senza scoprire, neppure per vaghi accenni, l’identità del colpevole. Il protagonista è il vecchio ispettore Barlach, incaricato, insieme con il giovane agente Tschanz, di indagare sull’assassinio del tenente della polizia di Berna, Schmied. La scena si svolge intorno alla villa, nei pressi del lago di Bienne, di un avventuriero altolocato, Gastmann, che si vale di amicizie politiche influenti, tanto da indurre un consigliere nazionale e un giudice istruttore a sviare Barlach dai suoi propositi di giustizia. Fra Barlach e Gastmann esiste un legame antico, fin da quando Gastmann, a Istanbul, ha commesso un delitto sotto gli occhi di Barlach e lo ha sfidato a un duello che dura da tutta la vita. Ma l’ispettore, anche se vecchio e malato, prima di morire tesse con astuzia una rete che costringe un carnefice a eseguire una sentenza di morte che egli stesso ha decretato. Come suggerisce la norma in questi casi, si risparmiano al lettore i particolari per non interrompere il filo della suspense fino alla sorpresa finale.
Release a cura di U.s.A.