“Convoco i miei amici filosofi scomparsi, in qualità di testimoni del processo fatto dall’Infinito ai suoi falsificatori. Essi vengono a dirci, attraverso l’intermediario della voce che pronuncia il loro elogio, che l’imperativo del materialismo democratico contemporaneo, ‘Vivi senza idee’, è al contempo vile e inconsistente. Fui legato ad alcuni da amicizia, con altri ebbi qualche discussione. Ma sono felice di dire qui, in barba agli intrugli che vogliono farci ingoiare oggi, che questi quattordici filosofi scomparsi li amo tutti, ebbene sì. Sì, li amo”.