«Guai a un mondo in cui le creature vanno dietro al proprio cuore» dice la madre di Hershl Hurvitz. È bene allora che Hershl cancelli dalla sua mente la donna che ama, Blume, e accetti «ciò che è conveniente per lui». E cosa c’è di più conveniente per lui di uno shiddukh, un matrimonio combinato, con la figlia di un facoltoso amministratore? D’altra parte a Shibush, shtetl dell’Europa orientale votato al commercio e al culto della prosperità economica, stupirebbe il contrario. Hershl piega il capo. Che altro potrebbe fare? «Un uomo non è padrone di se stesso». Ma una via di fuga c’è, c’è sempre: la follia. Ed è un nuovo Hershl quello che torna dalla clinica, abbronzato e in carne. Ora si dedica al negozio anima e corpo. È socievole. La vita con la moglie sembra il giardino di Eden. Tutto a questo mondo cambia. Proprio un nuovo Hershl: finalmente guarito. O questa volta davvero folle? Non c’è niente di più comune di una storia d’amore infelice, e Agnon ha saputo raccontarla con il suo passo tranquillo – il passo dell’antico narratore intriso della tradizione ebraica, tramutandola in implacabile, beffarda requisitoria. La prima edizione di Una storia comune risale al 1935.
Vorrei leggere questo libro ma il link mi rimanda apagina con "ERROR 404". Se lo puoi fare un re-up ti ringrazio in anticipo.Carla
Corretto. Lo trovi cliccando su Link unico G. e poi su E-book dal 28/01/2013.
GrazieCarla