È il 1989: Polonia, Ungheria, Ddr, Cecoslovacchia, Bulgaria e Romania, dopo decenni di dominio sovietico, finalmente possono avviare un processo democratico. Gyòrgy Dalos, testimone privilegiato di quello straordinario momento storico, ricostruisce in dettaglio gli eventi che determinarono la caduta della Cortina di ferro. Con l’ironia e l’acume che lo caratterizzano, Dalos dà voce ai protagonisti – uomini politici, ma anche gente comune -, portando il lettore nei luoghi che fecero da scenario a quelle vicende. La fuga in massa dei cittadini della Ddr oltre il confine ungherese, Vaclav Havel e Aleksander Dubcek che si presentano dinanzi alla folla entusiasta di piazza Venceslao a Praga, Ceausescu e la sua dittatura processati sotto gli occhi del mondo furono l’esito di un susseguirsi di reazioni a catena che colsero impreparata l’opinione pubblica, sorpresa di fronte alla rapidità con cui crollò l’intero sistema. A distanza di vent’anni le contraddizioni non mancano, ma non c’è dubbio che il 1989 innescò un euforico e irrefrenabile senso di libertà. Proprio in quei giorni, sotto la spinta dell’impegno civile e delle lotte di milioni di persone, furono gettate le basi per la costruzione di una nuova coscienza europea.
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